FAQS

Pediculosi del pube

 

Che cos’è?

E’ una parassitosi esclusiva dell’uomo.

Perché solo dell’uomo?

Perché il parassita si nutre in maniera quasi continua del nostro sangue. Nelle pause di riposo si aggrappa con le sue zampe ai peli non solo del pube, ma anche del perineo, delle cosce, dell’addome, delle ascelle, delle ciglia e delle sopracciglia.

Da cosa è causata?

Da un insetto, volgarmente detto piattola, (“la farfalla dell’amore”), il Phtirus pubis., differente da quelli che causano le pediculosi del cuoio capelluto e del corpo.

Incubazione

5 giorni in media.

Come si trasmette?

Attraverso un contatto fisico intimo e il rischio di acquisirla dopo un rapporto sessuale è di circa il 95%. Meno probabile, ma non impossibile, acquisirla attraverso i sedili dei water, la biancheria o vestiti, poiché la sua capacità di sopravvivenza lontano dall’uomo è di appena 24 ore.

Come si presenta?

Col prurito, notturno soprattutto, localizzato nell’area pubica. Guardando attentamente la zona si sveleranno le piattole e le lendini attaccate ai peli; sugli indumenti intimi è possibile osservare macchiette puntiformi color ruggine (feci del pidocchio) o rosse (sangue). Meno comunemente si vedono le cosiddette macule cerulee (chiazze grigio-bluastre di 1-3 mm di diametro) sull’addome, sulle natiche, sulle cosce, dovute all’azione della puntura del parassita.

Oltre ai peli pubici devono essere esaminati anche i peli del corpo, i peli ascellari, le sopracciglia, le ciglia e i capelli della regione occipitale.

Come si cura?

La terapia si basa su prodotti da applicare nelle zone interessate dall’infestazione. Nello stesso modo vanno trattati il partner sessuale ed i familiari che fossero parassitari.

Non è necessario radere i peli.

 

 

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